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mercoledì 30 settembre 2015

Allenamento Piccoli Amici 2010 - 26/09/2015

Sabato 26 settembre ore 10:00-11:30

  • STRAPPA LA CODA: tracciare un rettangolo di gioco. Dividere I bambini in due squadre. Ogni squadra ha una casacchina di colore diverso. Le casacchine non vanno indossate ma infilate nei pantaloni come se fossero delle code. Ogni bambino quindi può essere preda o predatore. Se a un bambino viene strappata la coda continua a giocare solo come predatore. Guadagna un punto l'ultimo bambino che rimane con la coda attaccata.

  • CONDUZIONE NELLE PORTE COLORATE: 

    posizionare tante porticine colorate (usare due cinesini) in un quadrato. All'interno del quadrato si posizionano i bambini con un pallone ciascuno. L'istruttore chiama un colore ed I bambini devono condurre palla attraverso le porticine del colore chiamato finché l'istruttore non chiama un altro colore.
    • VARIANTE 1: il colore non viene chiamato ma si alza un cinesino colorato (stimolo visivo);
    • VARIANTE 2: si stabilisce un capitano (un bambino) che decide lui dentro a quale “colore” passare. I compagni lo devono osservare ed imitare.

  • ABBATTI IL BIRILLO: 

    tracciare due quadrati (uno più esterno ed uno più interno). Posizionare un birillo nel centro del quadrato interno. I bambini hanno un pallone a testa e non possono entrare nel quadrato interno. I bambini, per guadagnare un punto, devono abbattere il birillo centrale col proprio pallone (quindi I bambini devono preoccuparsi di recuperare il pallone ed imparare a dosare la forza). Vince il bambino che guadagna più punti.

  • PERCORSO MOTORIO E VINCI IL TIRO: 

    dividere i bambini a coppie e si identifica un primo portiere. Preparare due percorsi motori identici. Alla fine dei due percorsi motori, posizionare un cerchio con un pallone. Di fronte al pallone si posiziona una porta difesa da un portiere. Il primo dei due bambini che termina il percorso motorio ha diritto a calciare in porta. Chi calcia diventa il portiere
     
  • PARTITELLE FINALI (4 VS 4 OPPURE 5 VS 5)


mercoledì 23 settembre 2015

Piccoli Amici 2010 - Primi due allenamenti

Mercoledì 16 settembre ore 18:00-19:15
  • Socializzazione con i bimbi nuovi e ripasso del CERCHIO MAGICO

  • CONDUCI NEL CERCHIO: tracciare con i cinesini un'area rettangolare. Posizionare diversi cerchi colorati per tutto il rettangolo. All'interno dell'area ogni bambino conduce il pallone in vari modi (a discrezione dell'istruttore). Al comando dell'istruttore (battito di mani, comando vocale, alzata di mano, etc..) i bambini devono condurre palla nel cerchio.
    • VARIANTE 1: il numero di cerchi deve essere inferiore al numero di bambini
    • VARIANTE 2: associare un comando al colore del cerchio in cui si deve portare la palla

  • GIOCO DEL SEMAFORO: tracciare con i cinesini un'area rettangolare. Posizionare diversi cerchi colorati per tutto il rettangolo. All'interno dell'area ogni bambino conduce il pallone in vari modi (a discrezione dell'istruttore). L'istruttore ha 3 comandi che corrispondono ai colori del semaforo: ROSSO (i bambini si devono fermare), GIALLO (i bambini devono condurre palla velocemente), VERDE (i bambini devono condurre palla normalmente).
    • VARIANTE 1: il colore non viene detto a voce ma alzando i cinesini colorati

  • GARA DI TIRI DOPO PERCORSO MOTORIO: dividere i bambini in due squadre. Tracciare due percorsi motori uguali (ostacolini, cerchi, slalom, etc...). Davanti ad ogni percorso tracciare una porta (con o senza portiere). Ogni bambino ha un pallone. Partono i primi 2 bambini di ogni squadra. Il bambino che completa per primo il percorso motorio guadagna 1 punto. Se si fa gol si guadagna un ulteriore punto.

  • PARTITELLE FINALI (4 VS 4 OPPURE 5 VS 5)

Sabato 19 settembre ore 10:00-11:30
  • GIOCO AFFONDA LA NAVA: quattro navi colorate (4 rettangoli tracciati con cinesini colorati). In ogni navi si posizionano dei pirati (bambini). Le navi sono distanziate tra di loro di circa 5 metri. Nel mare (spazio tra le navi) nuotano degli squali (2/3 bambini). Sulla nave I pirati eseguono dei compiti (camminata all'indietro, camminata del gambero, saltelli, etc…). L'istruttore ogni tanto urla “Affonda la nave ….”. I bambini che si trovano sulla nave del colore chiamato devono trovare riparo su un'altra nave senza farsi prendere dagli squali. Se un pirata viene preso da uno squalo si invertono le posizioni.
    • PROGRESSIONE 1: ci si sposta da una nave all'altra conducendo il pallone con I piedi

  • GOL NUMERATO E INTRODUZIONE ALL'1 VS 1: tracciare un rettangolo. Posizionare due porticine sui lati corti. Assegnare ad ogni bambino un numero. I bambini si posizionano sui lati lunghi. Ogni bambino ha un pallone. L'istruttore chiama un numero ed il bambino associato al numero chiamato sceglie una porta verso la quale condurre il pallone ed effettuare un tiro in porta.
    • PROGRESSIONE 1: alle due porte si associano 2 colori diversi. L'istruttore chiamerà quindi prima il numero (bambino) e poi il colore (porta);
    • PROGRESSIONE 2: l'istruttore chiamerà due numeri. I bambini chiamati cercheranno di prendere il pallone posizionato di fronte all'istruttore e giocheranno un 1 vs 1.

  • STAFFETTA MOTORIA: dividere i bambini in due squadre. Si tracciano due percorsi motori identici: slalom tra I paletti; appoggio monopodalico all'interno dei cerchi; saltelli a piedi uniti sopra gli ostacolini bassi; giro attorno ad un cono.


  • STAFFETTA BOOWLING: dividere i bambini in due squadre. Ogni bambino ha un pallone. Posizionare 5 coni (per squadra) stile birilli ad una distanza di 15 metri dal punto di partenza. Tra il punto di partenza e la linea di tiro posizionare uno slalom. I primi due bambini di ogni squadra partono con uno slalom e calciano il pallone prima della linea di tiro per abbattere i coni. Il compagno di squadra parte quando chi lo precede effettua il tiro. Vince la squadra che abbatte per prima tutti i coni.

  • PARTITELLE FINALI (4 VS 4 OPPURE 5 VS 5)

Open Day 2015

Sabato 12 settembre ore 14:30 
- OPEN DAY a Villanova (MB) -
  • RACCOLTA NOMINATIVI e SOCIALIZZAZIONE con i bambini

  • GIOCO COLLETTIVO. CERCHIO MAGICO: tracciare con i cinesini un'area rettangolare. All'interno dell'area ogni bambino conduce il pallone in vari modi (a discrezione dell'istruttore). Al comando "CERCHIO" i bimbi tenendo il pallone in mano devono riordinarsi creando un cerchio.
  • DIVISIONE DEI BAMBINI: suddivisione dei bambini in tre gruppi. Nella suddivisione si tenga presente l'età, le abilità e la struttura fisica.
  • GIOCO DEGLI ANIMALI: tracciare con i cinesini un'area rettangolare. All'interno dell'area ogni bambino conduce il pallone in vari modi (a discrezione dell'istruttore). L'istruttore chiama il tipo di animale al quale è associato un determinato esercizio.
    • FENICOTTERO: palla in mano su un piede solo
    • TORO: a quattro zampe spingendo il pallone con la testa
    • SERPENTE: far strisciare la palla sotto la pancia
    • CANGURO: saltare facendo rimbalzare il pallone
  • RUBA PALLONI: tracciare con i cinesini un'area rettangolare. In ogni area rettangolare tracciare "un deposito di palloni". Suddividere i bambini in 2 squadre che cercheranno di rubare i palloni dal deposito degli avversari per riportarli nel proprio deposito. Esercizio a tempo (ex. 2'). Guadagna un punto la squadra che ha più palloni nel deposito.
  • GARA DI TIRI DOPO PERCORSO MOTORIO: dividere i bambini in due squadre. Tracciare due percorsi motori uguali (ostacolini, cerchi, slalom, etc...). Davanti ad ogni percorso tracciare una porta (con o senza portiere). Ogni bambino ha un pallone. Partono i primi 2 bambini di ogni squadra. Il bambino che completa per primo il percorso motorio guadagna 1 punto. Se si fa gol si guadagna un ulteriore punto.
  • PARTITELLE FINALI (4 VS 4 OPPURE 5 VS 5)
  • GIOCO ASPIRAPOLVERE: i bambini vanno a recuperare tutto il materiale
  • CONSEGNA DEI DIPLOMI

lunedì 7 settembre 2015

Calcio a numero chiuso ... e altro

AVVISO
L'articolo è lungo, ma credo ne valga la pena arrivare fino in fondo. Io sono il primo ad essere contrario agli articoli lunghi, quindi cercherò di essere il più sintetico possibile.

INTRODUZIONE
Mi appresto a scrivere uno degli articoli più deprimenti da quando ho deciso di aprire questo blog. Sono veramente nauseato ed indignato su come certi adulti concepiscano il calcio giocato dai bambini. Certe cose mi fanno perdere la voglia, ma siccome mollare non è nel mio stile e siccome, un pò in maniera presuntuosa, credo sempre nel mio piccolo di poter cambiare in meglio il calcio giovanile, ho deciso di scrivere questo articolo, nella speranza che venga letto da tantissime persone. Il mio obbiettivo non è convincere gli altri della bontà delle mie idee, perchè ognuno è libero di pensarla come meglio crede, ma vorrei che questo articolo sia una sorta di campanello d'allarme su quanto sta succedendo nella gestione dei bambini nel calcio.

SVOLGIMENTO
E' tutta estate che ricevo messaggi o telefonate rigurdanti questi temi:

- "Quell'allenatore ha deciso di andare in un'altra società e si è portato via anche alcuni bambini";

- "Quel dirigente di quella società telefona a casa dei genitori per convincere il figlio a cambiare società";

- "Quel genitore ha deciso di far cambiare squadra al figlio perchè in quella società è garantito il numero chiuso e i bambini bravi si allenano meglio e imparano prima";

Ahhhhhhhhhhhh!!!! Credetemi ho la pella d'oca scrivendo queste insulse frasi, ma purtroppo non è retorica, non mi sto inventando nulla. Sono cose realmente accadute!!!

Premetto subito che il problema siamo sempre noi ADULTI: i bambini non si sognerebbero mai di cambiare squadra (dico squadra ma potrei dire paese, scuola, etc...), ma purtroppo subiscono sempre la volontà degli adulti in questi casi.

Altre premesse: 
- un genitore è libero di spostare suo figlio dove meglio crede, sempre cercando la felicità del bambino;
- un allenatore è libero di cambiare squadra se non si trova in sintonia con gli obbiettivi della società in cui allena;
- un dirigente ha tutto il diritto di sponsorizzare al meglio la propria società;

Ora però, dopo queste sacrosante premesse, ho tanti quesiti che mi frullano in testa:

- un allenatore fa bene a cambiare società se non ne condivide i metodi e gli obbiettivi. Ma perchè coinvolgere in questa scelta personale anche altre famiglie? Perchè chiamare, guarda caso, solo le famiglie dei bambini più pronti? Perchè contestare malamente l'operato della società che si lascia lodando invece la nuova società (senza aver ancora fatto mezzo allenamento)?
Mi vieni quindi da pensare male: forse l'allenatore vuole solo vincere e dimostrare alla nuova società che lui è bravo; forse l'allenatore è un pò insicuro e siccome non conosce i nuovi bambini è meglio portarsi dietro quelli più bravi, così può ottenere risultati subito; forse l'allenatore giudica i bambini solo come un mezzo per ottenere i propri risultati e non semplicemente dei bambini da educare e da migliorare (ed in questo caso un bambino vale l'altro).

- una società professionistica è giusto che faccia selezione e che quindi, su segnalazione dei propri osservatori, recuperi i numeri di telefono dei genitori, dalle società in cui giocano i bambini promettenti. Ma perchè invece società dilettantistiche della zona organizzano dei campus estivi e si permettono di telefonare (con l'aiuto di pseudo-osservatori) a casa dei genitori dei bambini più bravi cercando di convicerli a tesserarsi per la loro società? E' un puro caso che chiamino solo i bambini più pronti?
Anche qui mi viene da pensare male: forse quella società vuole farsi un nome solo attraverso le vittorie e non attraverso il duro e lungo lavoro di educazione sportiva. Forse ci guadagnano di più "illudendo" i bambini "bravi" (e quindi i loro genitori), piuttosto che creare uno staff di allenatori competenti.

- una società professionistica ha tutto il diritto di fare squadre a numero chiuso, perchè il loro obbiettivo è quello di formare i possibili calciatori del futuro e quindi è giusto che selezionino i più "forti" e che quindi gli allenamenti siano di alto livello. Ma perchè invece società dilettantistiche della zona promettono ai genitori SQUADRE di BAMBINI a NUMERO CHIUSO? E dove vanno i bambini scartati? E se la società ha già raggiunto il numero massimo di bambini che si è prefissata  ed arriva il bambino più bravo, cosa fanno, lo scartano o lo tesserano?
Per me il numero chiuso tanto sbandierato da una società dilettantistica è da DENUNCIA. Ha ragione mia moglie quando dice: "E' come se un bambino che non sa nuotare, non si può iscrivere al corso di nuoto perchè non sa nuotare!!!" Si vede che certe società si sono dimenticate che esiste la SCUOLA CALCIO per imparare a giocare a calcio. Se creiamo società a numero chiuso amplificheremo solo il problema dell'ANALFABETISMO MOTORIO e della sedentarietà dei bambini, forse però questi non sono problemi che si pongono tutte le società, forse è più importante vincere il campionato dei PULCINI Z!!!

- un genitore quando vede il figlio infelice dopo una stagione calcistica DEVE sapere il motivo di questa infelicità e se il figlio ha problemi con l'allenatore o con gli altri bambini, una possibile soluzione è cambiare squadra. Ma perchè un genitore obbliga il figlio, che ha sempre giocato e che è sempre stato sorridente ad ogni allenamento, a cambiare società e quindi gruppo di amici? Perchè i genitori dei bambini più bravi vanno a ricercare società dilettantistiche (e sottolineo dilettantistiche) a numero chiuso che garantiscono allenamenti di alto livello ai propri figli?
Ma si dai pensiamo male anche questa volta. Forse perchè questi genitori credono di avere in casa già un campione. Forse perchè hanno già deciso che il loro figlio debba sfondare nel mondo del calcio. Forse perchè pensano che fin da piccoli la cosa più importante sia la vittoria. Forse perchè credono seriamente che esistono bambini di serie A e bambini di serie B e che questi ultimi debbano cambiare sport, tanto non impareranno mai a giocare a calcio.

CONCLUSIONE
Vi ho promesso di essere sintetico e quindi concludo.  Spero di riceve con questo articolo tantissimi commenti (anche critiche, perchè no) e spero che questo articolo venga condiviso da moltissime persone. L'unica soluzione che ho trovato è questa: MI OFFRO IO DI ALLENARE I BAMBINI SCARTATI DALLE SOCIETA' DILETTANTISTICHE A NUMERO CHIUSO E SE VOLETE CONTATTATEMI PURE a questo indirizzo email: roberto.ferrario@outlook.com

mercoledì 2 settembre 2015

Lettera per la nuova stagione

Settembre 2015. La nuova stagione calcistica è già cominciata oppure è alle porte e vorrei inaugurare questo nuovo inizio con una email che mi sono sentito di mandare a due miei amici allenatori. E' una lettera da allenatore/genitore che probabilmente serve più a me stesso,  ma potrebbe essere utile a tutti quelli che devono confrontarsi non solo con i bambini ma anche con i loro genitori.

 
Carissimi,
ci tengo a scrivervi queste righe perchè le cose scritte e lette rimangono più in mente delle cose dette.
Sono sicuro che farete benissimo quest'anno perchè ho visto il tipo di persona che siete.

Il gruppo (non solo bambini) è un buon gruppo, ma come in tutti i gruppi anche qui si nascondono elementi più impegnativi (non solo bambini).

Vi do un pò di suggerimenti, poi sta a voi decidere come e se ascoltarli, perchè assolutamente non voglio interferire con il vostro operato. Sia chiaro vi osserverò con occhio critico, visto che vi affido mio figlio (CHE RESPONSABILITA'!!!!)

- Mai fare paragoni con il passato e mai accettare che qualcuno faccia paragoni con il passato. Esempio. "Mah Roberto faceva così!!!", "Ma io ero abituato a lavorare cosà", "Io ho sempre fatto così", "Io ho usato questo metodo qua", "I bambini dello scorso anno riuscivano a farlo" ... Credo di aver reso l'idea. Il passato è passato e dal passato si porta nel presente solo l'esperienza, non il confronto.

- Ognuno rispetti il propio ruolo: i bambini fanno i bambini, i genitori fanno i genitori, gli allenatori fanno gli allenatori e i dirigenti fanno i dirigenti. Chi decide su tutto quello che si fa sul campo siete voi allenatori. Nessun dirigente può prendere decisioni su allenamenti o partite senza avervi interpellato. Nessun genitore può permettersi di influenzare i vostri allenamenti o le vostre partite. Ci sarà il rischio della troppa confidenza di qualche genitore. Fuori dal campo bene. In campo si tira una riga e i genitori fanno i genitori.

- Siate collaborativi: ho visto troppe volte allenatori della stessa annata isolarsi con la propria squadra. La squadra non è di nessuno. La squadra non è dell'allenatore. Non esite squadra A e squadra B. Se tutto ciò dovesse accadere è solo colpa degli allenatori!!! Diamo un segnale diverso di collaborazione, di unione, di dialogo continuo. Sono gli allenatori in primis a non fare distinzioni con i bambini e a bloccare sul nascere le distinzioni fatte dai bambini stessi e dai genitori.  "Eh ma mio figlio perchè si è allenato con l'altro gruppo?" Risposta: "Qual'è il problema, non sono bambini della stessa età?"!!! "Mio figlio è triste e svogliato perchè non vuole giocare con la squadra debole" Risposta "Se vuole suo figlio può stare a casa a giocare con i LEGO. Magari a suo figlio farebbe bene imparare a perdere o imparare ad aiutare gli altri piuttosto che vincere la partita".

- Una cosa è la carta una cosa è il campo. Tutti abbiamo in mente come lavorare con i bambini, quali esercitazioni fargli fare, ma poi è solo il campo che detta le regole. Non esistono metodi prestabiliti o metodi migliori di altri. Il metodo migliore si deve cercare ogni anno e deve adattarsi ai bambini. Seduta dopo seduta si deve capire quando chiedere di più e quando invece rallentare nelle pretese.

- Avere chiaro in mente quello che si sta facendo e quello che si vuole fare. Mai improvvisare giusto per far passare il tempo. L'improvvisazione è una dote dell'allenatore, ma va usata solo per adeguare una seduta di allenamento che non sta funzionando.

- I bambini devono essere felici: la cartina al tornasole sono i bambini. Se si divertono e ridono e c'è un clima spensierato, l'allenatore sta facendo bene. Se invece ogni seduta di allenamento è una finale di Champions League qualcosa non torna. Va bene pretendere attenzione, disponibilità, ritmo, ma ricordiamoci sempre che sono bambini. Ricordiamoci sempre che se durante la seduta di allenamento stiamo alzando troppo la voce il problema non è dei bambini ma forse è un mio problema perchè sono troppo nervoso oppure perchè inconsciamente sono diventato troppo esigente. In questo caso essere in due sul campo aiuta perchè se non ci arriva uno, ci arriva l'altro.

- Le partite sono un allenamento e l'allenamento non è il parchetto: a questa età la partita ha solo lo scopo di essere una seduta di allenamento in più e va vissuta in maniera serena. Trovate il giusto equilibrio per evitare che i bambini già a questa età "sentano troppo tanto o troppo poco" la partita. Mi sa che qua bisogna prima lavorare sui genitori!!!
L'allenamento non è il parchetto comunale dove ognuno decide cosa fare e definisce le proprie regole. L'allenamento è una scuola. La scuola ha delle regole. Le regole vanno rispettate. Sempre. Fissate poche regole ma fatele rispettare. Le regole vanno fissate subito ad inizio stagione e vanno resi partecipi anche i genitori. Nessuno dovrà dire: "Eh ma io non sapevo".

Concludo dicendovi che ci sono diversi modi di allenare. Se lo si fa con il cuore e si tengono presenti le cose scritte sopra è molto difficile, più di una volta vorreste mandiare al diavolo tutto e tutti, ma se pensate che il vostro insegnamento possa migliorare non solo i bambini ma anche i genitori, beh allora avete capito cosa significa fare l'allenatore!!!



In bocca al lupo
Roberto Ferrario