AVVISO
L'articolo è lungo, ma credo ne valga la pena arrivare fino in fondo. Io sono il primo ad essere contrario agli articoli lunghi, quindi cercherò di essere il più sintetico possibile.
INTRODUZIONE
Mi appresto a scrivere uno degli articoli più deprimenti da quando ho deciso di aprire questo blog. Sono veramente nauseato ed indignato su come certi adulti concepiscano il calcio giocato dai bambini. Certe cose mi fanno perdere la voglia, ma siccome mollare non è nel mio stile e siccome, un pò in maniera presuntuosa, credo sempre nel mio piccolo di poter cambiare in meglio il calcio giovanile, ho deciso di scrivere questo articolo, nella speranza che venga letto da tantissime persone. Il mio obbiettivo non è convincere gli altri della bontà delle mie idee, perchè ognuno è libero di pensarla come meglio crede, ma vorrei che questo articolo sia una sorta di campanello d'allarme su quanto sta succedendo nella gestione dei bambini nel calcio.
SVOLGIMENTO
E' tutta estate che ricevo messaggi o telefonate rigurdanti questi temi:
- "Quell'allenatore ha deciso di andare in un'altra società e si è portato via anche alcuni bambini";
- "Quel dirigente di quella società telefona a casa dei genitori per convincere il figlio a cambiare società";
- "Quel genitore ha deciso di far cambiare squadra al figlio perchè in quella società è garantito il numero chiuso e i bambini bravi si allenano meglio e imparano prima";
Ahhhhhhhhhhhh!!!! Credetemi ho la pella d'oca scrivendo queste insulse frasi, ma purtroppo non è retorica, non mi sto inventando nulla. Sono cose realmente accadute!!!
Premetto subito che il problema siamo sempre noi ADULTI: i bambini non si sognerebbero mai di cambiare squadra (dico squadra ma potrei dire paese, scuola, etc...), ma purtroppo subiscono sempre la volontà degli adulti in questi casi.
Altre premesse:
- un genitore è libero di spostare suo figlio dove meglio crede, sempre cercando la felicità del bambino;
- un allenatore è libero di cambiare squadra se non si trova in sintonia con gli obbiettivi della società in cui allena;
- un dirigente ha tutto il diritto di sponsorizzare al meglio la propria società;
Ora però, dopo queste sacrosante premesse, ho tanti quesiti che mi frullano in testa:
- un allenatore fa bene a cambiare società se non ne condivide i metodi e gli obbiettivi. Ma perchè coinvolgere in questa scelta personale anche altre famiglie? Perchè chiamare, guarda caso, solo le famiglie dei bambini più pronti? Perchè contestare malamente l'operato della società che si lascia lodando invece la nuova società (senza aver ancora fatto mezzo allenamento)?
Mi vieni quindi da pensare male: forse l'allenatore vuole solo vincere e dimostrare alla nuova società che lui è bravo; forse l'allenatore è un pò insicuro e siccome non conosce i nuovi bambini è meglio portarsi dietro quelli più bravi, così può ottenere risultati subito; forse l'allenatore giudica i bambini solo come un mezzo per ottenere i propri risultati e non semplicemente dei bambini da educare e da migliorare (ed in questo caso un bambino vale l'altro).
- una società professionistica è giusto che faccia selezione e che quindi, su segnalazione dei propri osservatori, recuperi i numeri di telefono dei genitori, dalle società in cui giocano i bambini promettenti. Ma perchè invece società dilettantistiche della zona organizzano dei campus estivi e si permettono di telefonare (con l'aiuto di pseudo-osservatori) a casa dei genitori dei bambini più bravi cercando di convicerli a tesserarsi per la loro società? E' un puro caso che chiamino solo i bambini più pronti?
Anche qui mi viene da pensare male: forse quella società vuole farsi un nome solo attraverso le vittorie e non attraverso il duro e lungo lavoro di educazione sportiva. Forse ci guadagnano di più "illudendo" i bambini "bravi" (e quindi i loro genitori), piuttosto che creare uno staff di allenatori competenti.
- una società professionistica ha tutto il diritto di fare squadre a numero chiuso, perchè il loro obbiettivo è quello di formare i possibili calciatori del futuro e quindi è giusto che selezionino i più "forti" e che quindi gli allenamenti siano di alto livello. Ma perchè invece società dilettantistiche della zona promettono ai genitori SQUADRE di BAMBINI a NUMERO CHIUSO? E dove vanno i bambini scartati? E se la società ha già raggiunto il numero massimo di bambini che si è prefissata ed arriva il bambino più bravo, cosa fanno, lo scartano o lo tesserano?
Per me il numero chiuso tanto sbandierato da una società dilettantistica è da DENUNCIA. Ha ragione mia moglie quando dice: "E' come se un bambino che non sa nuotare, non si può iscrivere al corso di nuoto perchè non sa nuotare!!!" Si vede che certe società si sono dimenticate che esiste la SCUOLA CALCIO per imparare a giocare a calcio. Se creiamo società a numero chiuso amplificheremo solo il problema dell'ANALFABETISMO MOTORIO e della sedentarietà dei bambini, forse però questi non sono problemi che si pongono tutte le società, forse è più importante vincere il campionato dei PULCINI Z!!!
- un genitore quando vede il figlio infelice dopo una stagione calcistica DEVE sapere il motivo di questa infelicità e se il figlio ha problemi con l'allenatore o con gli altri bambini, una possibile soluzione è cambiare squadra. Ma perchè un genitore obbliga il figlio, che ha sempre giocato e che è sempre stato sorridente ad ogni allenamento, a cambiare società e quindi gruppo di amici? Perchè i genitori dei bambini più bravi vanno a ricercare società dilettantistiche (e sottolineo dilettantistiche) a numero chiuso che garantiscono allenamenti di alto livello ai propri figli?
Ma si dai pensiamo male anche questa volta. Forse perchè questi genitori credono di avere in casa già un campione. Forse perchè hanno già deciso che il loro figlio debba sfondare nel mondo del calcio. Forse perchè pensano che fin da piccoli la cosa più importante sia la vittoria. Forse perchè credono seriamente che esistono bambini di serie A e bambini di serie B e che questi ultimi debbano cambiare sport, tanto non impareranno mai a giocare a calcio.
CONCLUSIONE
Vi ho promesso di essere sintetico e quindi concludo. Spero di riceve con questo articolo tantissimi commenti (anche critiche, perchè no) e spero che questo articolo venga condiviso da moltissime persone. L'unica soluzione che ho trovato è questa: MI OFFRO IO DI ALLENARE I BAMBINI SCARTATI DALLE SOCIETA' DILETTANTISTICHE A NUMERO CHIUSO E SE VOLETE CONTATTATEMI PURE a questo indirizzo email: roberto.ferrario@outlook.com