Il
primo passo verso l’insegnamento ai bambini è sicuramente quello di guadagnare
la loro fiducia: al primo
allenamento veniamo visti come degli estranei da paragonare alle altre figure
adulte che sono entrate in collisione con il mondo dei piccoli, come i maestri
della scuola materna, della scuola elementare o i precedenti allenatori.
Il tempo a
disposizione di un allenatore è sicuramente limitato, rispetto agli insegnanti o ai genitori: è quindi fondamentale non
sprecare tempo ed iniziare con il piede giusto. Si deve escogitare un gioco per
guadagnare la fiducia dei bambini da subito!!!
Il metodo che mi sento di
suggerire è quello che adotto io con i “Piccoli Amici” da due anni e che definisco
il “Cerchio Magico”: tutto il
gruppo, allenatore compreso, si dispone sul campo formando un cerchio.
Ma come si crea un un cerchio
magico?
La prima esercitazione di ogni
stagione sportiva è la seguente:
In un rettangolo indicato con dei
cinesini si posizionano tutti i bambini. Le dimensioni del rettangolo variano
al variare del numero di bambini che compongono il gruppo. Al comando “Via!!!”
dell’allenatore, i bambini sono liberi di muoversi all’interno del rettangolo:
si può correre, camminare, strisciare, rotolare, saltare, etc... ampio sfogo
alla fantasia dei bambini e agli schemi motori di base.
L’allenatore ha poi a
disposizione un ulteriore comando: “Cerchio!!!”, all’utilizzo del quale tutti i
bambini devono correre il più velocemente possibile verso l’allenatore, che nel
frattempo si è messo in ginocchio, formando con esso un cerchio.
Alternando continuamente i due
comandi si noterà che i bambini deventeranno sempre più pronti e faranno a gara
tra di loro per chi per primo guadagna il posto vicino all’allenatore.
Il suggerimento è quello di
proporre questo esercizio durante i primi allenamenti della stagione di modo
che i bambini possano assimilare il nuovo linguaggio del gruppo e più
precisamente il comando “Cerchio!!!”. Il vantaggio che ne ricaveremo è quello
di aver instaurato una nuova consuetudine immediatamente metabolizzata dai
bambini che capiranno quindi il segnale di inizio allenamento. E’ molto utile
questo approccio perchè quando tutti i bambini arriveranno al campo dopo una
giornata passata tra i banchi delle scuole e cercheranno libertà e sfogo correndo
per il campo, basterà pronunciare la parola magica “Cerchio!!!”, per
riordinarli nel giro di pochi secondi, evitando quindi di “impazzire” richiamandoli
tutti all’ordine, come farebbe il classico addestratore.
Ma perchè il cerchio? E perchè
l’allenatore si deve mettere in ginocchio?
La finalità del cerchio magico
non si esaurisce solo come “esercizio salvatempo” o “esercizio di riordino”, ma
si pone obbiettivi magari meno visibili ma sicuramente più profondi.
L’utilizzo del cerchio è fondamentale: è una figura
geometrica senza lati e senza angoli ed è la perfetta rappresentazione di una
cultura basata sulla comunicazione e sulla collaborazione. Tornando ai racconti
che i genitori leggono ai figli, durante il processo di apprendimento del
linguaggio, una delle fiabe più famose è certamente “La Spada Nella Roccia”: il
saggio Re Artù aveva fatto costruire “La Tavola Rotonda” alla quale sedevano
tutti i cavalieri e il sovrano stesso. Con questa straordinaria innovazione, Re
Artù invece di sedere a capotavola ed imporre la propria volontà, si mise alla
pari dei suoi cavalieri, facilitando lo scambio di idee, la collaborazione e
soprattutto garantendo a tutti le stesse opportunità.
Le stesse finalità vengono
raggiunte dall’allenatore che inginocchiandosi alla stessa altezza dei bambini
e radunandoli attorno al cerchio magico, riesce ad instaurare fin da subito un
legame di fiducia coi i suoi “giovani cavalieri”. I bambini radunati così in
gruppo si sentono più a loro agio e sono maggiormente stimolati a condividere
con la “Tavola Rotonda” i loro pensieri. Il sovrano quindi dovrà essere abile
nello sfruttare il cerchio magico prima di ogni seduta per capire lo stato
d’animo del gruppo ed eventualmente correggere il programma di allenamento.
Ringrazio il mio amico Alberto Giacomini (responsabile Inter Campus) che mi ha dato lo spunto per "creare" tipo di esercitazione e la dottoressa Maria Oliveira per aver "validato" una mia tesina dalla quale ho estratto questo articolo.